i due ccnl qui riportati suggeriscono la possibilità di un accordo di settore specifico riguardo reparti con caratteristiche particolari.
E’ chiaro che il cinema funziona in un modo differente soprattutto perchè le produzioni vengono finanziate dallo Stato, anche se sempre meno. L’ulteriore differenza è l’assunsione diretta del lavoratore da parte delle produzioni per il periodo determinato richiesto tramite un semplice contratto standard di due pagine (a p.57 del primo documento).
troupes cinematografiche
ccnl_cineaudiov_2005
Titolo: tavolo sulla sicurezza e ccnl cooperative
Luogo: bologna
Descrizione: odg:
*Incontro su Legalità e Sicurezza del mondo dello spettacolo e produzioni culturali:*
1.Testo Unico D.lgs. 81/2008: individuazione di linee guida specifiche in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro per il settore dello spettacolo e proposte di adeguamento;
2.CCNL lavoratori spettacolo in cooperativa: definizione di mansioni professionali specifiche, orari di lavoro e riposi, apprendistato, formazione professionale.
3.Disoccupazione per artisti: iniziative intraprese in merito a interpretazione autentica del R.D: legge 1827/35 art. 40 c. 1 punto 5;
4.Maternità intermittenti: iniziative per modifica legge Biagi
5.accorpamento Enpals presso INPS: iniziative comuni con parti sociali e politiche perché il tesoretto venga utilizzato a sostegno e tutela degli artisti e tecnici dello spettacolo.
Ora inizio: 14.00
Data: 2012-02-08
Proposta Di Legge 159
interessante la premessa e gli articoli 2 e 4
le riunioni si terranno il Martedì alle 21.00 presso la sede del Comitato di Lotta Quadraro, in via degli Arvali 13A.
CCNL coop spettacolo giugno 2011
proposta elaborata da Studio Metis http://www.studio-metis.it/pag/contatti.htm
Titolo: apertura tavolo discussione su CCNL cooperative spettacolo
Luogo: Roma, via dei Guattani 9
Descrizione: hanno partecipato Lega Coop, confcoop, agci, CGIL, rsl Doc e presidente Aux
Ora inizio: 10:30
Data: 11-01-2012
obiettivo: legittimare la nostra presenza come parti in causa nel corso dell’iter della trattativa in quanto assemblea di lavoratori del settore.
Non si può morire di lavoro per cinque euro l’ora, ma nemmeno per venti. Questo è il primo pensiero che ci è passato per la mente dopo il crollo del palco di Trieste. Non si può morire al lavoro perchè chi intraprende lo show business va di fretta e a risparmio su materiali e personale. Non si può far finta che il nostro lavoro non esista.
Il settore dello spettacolo live smuove enormi capitali e si dota di manovalanza a basso costo per la realizzazione di enormi strutture temporanee, muovendosi al limite del sommerso ed aggirando continuamente le poche ed inadeguate regole esistenti.
Sta a noi lavoratori adesso organizzare il dibattito sulle condizioni di lavoro, compattare le nostre posizioni e i conseguenti comportamenti, trovare il modo di avere forza contrattuale e voce in capitolo nella futura elaborazione di un contratto collettivo nazionale di categoria, che tenga conto della realtà e non sia elaborato solo da burocrati ed opportunisti.